La storia insegna che in una società strutturata e mediamente stabile, come può essere considerata oggi quella americana, ad un certo punto possa nascere il bisogno di fare una ricostruzione delle proprio origini al fine di salvare nella memoria collettiva eventi ormai lontani negli anni. Questo accade tanto nel campo della letteratura, quanto in quello della pittura o della musica. E proprio partendo da questa considerazione che si può comprendere l’importanza di un progetto come quello di American Epic.
Prodotto da Robert Redford, T Bone Burnett e Jack White, American epic è un documentario che ricostruisce le origini della musica americana contemporanea a partire dagli anni ’20, ossia da quando, per la prima volta, grazie all’invenzione del fonografo fu possibile registrare della musica.
Tutti i generi tipicamente americani, come il blues, il gospel, l’Hawaiian, la musica Cajun e il folk così come i suoi interpreti, sono al centro di questo documentario che, utilizzando le parole del regista Bernard MacMahon, “è il racconto di uno grandi momenti della storia americana: di quando la voce degli operai, delle minoranze, delle persone povere di tutto il paese, per la prima volta vennero ascoltate e di come la scoperta di quei nuovi artisti cambiò per sempre la musica popolare di quegli anni, dando alla luce nuovi generi come il R&B, il rock e il country”.
Ma vi sono anche altri due progetti che affiancano la realizzazione di American Epic.
Il primo è un lungometraggio, The American Epic Sessions, in cui alcuni artisti moderni (tra i quali lo stesso Jack White, Elton John, Willie Nelson, Beck, Nas, Alabama Shakes, Merle Haggard, Taj Mahal) registrano le proprie perfomance utilizzando per la prima volta dei primitivi macchinari di registrazione in modo da immedesimarsi nelle prestazioni dei loro antenati e il secondo, l’uscita di un disco della colonna sonora. Quest’ultima verrà curata dalla Columbia Records, mentre della pubblicazione dei brani di archivio (recentemente restaurati dalla Lo-Max Films, da Nick Bergh, e Peter Henderson) e della realizzazione di un box set di vinili se ne occuperanno rispettivamente la Sony Music’s Legacy e la Third Man Records di proprietà di Jack White.
Sarà quindi necessario attendere il prossimo autunno e sintonizzarsi sulla PBS o sulla BBC per scoprire l’atmosfera musicale che si respirava nell’America profonda di quasi un secolo fa.
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