Per ricordare il quarantesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini il comune di Bologna promuove dallo scorso novembre un progetto dal titolo Più moderno di ogni moderno. Pasolini a Bologna, che comprende una serie di iniziative culturali che coinvolgono varie istituzioni cittadine tra le quali la Fondazione Musica Insieme, la Fondazione Cineteca di Bologna e Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Proprio queste ultime due in collaborazione con l’Istituzione Bologna Musei e l’Università di Bologna hanno dato vita a una particolare mostra in onore del poeta bolognese: Officina Pasolini.
La mostra, inaugurata il 18 dicembre, prende nome dal sostantivo usato dal famoso storico d’arte Roberto Longhi – intellettuale fondamentale nel percorso di formazione di Pasolini – nel suo saggio del 1934 sulla pittura ferrarese e impiegata già negli anni ’50 da Pier Paolo per la rivista Officina fondata insieme a Roversi e Leonetti. A Longhi sono dedicati molti disegni, per lo più ritratti, che compongono una delle aree tematiche, “Gli anni della formazione con Roberto Longhi” in cui si divide l’allestimento.
I “Miti” rappresentati attraverso il tema della Madre, della tragedia greca e dei popoli perduti (in particolar modo i ragazzi delle Borgate, le popolazioni del Friuli e dei paesi lontani), le “Icone” incarnate da Maria Callas, Anna Magnani e Totò, la “Critica della modernità” indirizzata contro l’edonismo e la massificazione, il romanzo incompiuto “Laboratorio Petrolio”, il trittico dei Gironi (“Girone delle visioni”, “Girone della borghesia”, “Girone della Televisione”) sulla condizione della società moderna, e infine l’eredità lasciata da Pier Paolo in “Pasolini dopo Pasolini” sono le restanti aree tematiche della mostra che si avvale di numerose testimonianze d’epoca quali fotografie, filmati, dipinti, disegni, estratti di film, riprese di spettacoli teatrali e documenti audiovisivi, scritti originali, costumi di scena.
La mostra curata da Marco Antonio Bazzocchi, Roberto Chiesi e Gian Luca Farinelli, in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio Bigini, resterà aperta fino al 28 marzo 2016.
Per informazioni consultare il sito mambo-bologna.org
Foto: Pier Paolo Pasolini sul set di Medea, 1969, © Mario Tursi





















Rispondi