Non mi ricordo che anno era. Forse l’Ottantotto. O l’Ottantanove, boh. Di sicuro era lunedì.
Un lunedì, un nuovo inizio per Zerocalcare.
Dimentica il mio nome, l’ultima graphic novel del noto fumettista italiano è una vera è propria presa di coscienza, perché per capire dove stiamo andando è necessario prima comprendere da dove veniamo. E’ stata pubblicata lo scorso ottobre, eppure è già un grande successo.
Nonostante tutto, bisogna però tener presente che non si tratta di un fumetto sull’oblio, ma al contrario di un calderone in cui sono concentrate una serie di storie personali raccontate con grande intimità proprio da Michele Rech (al secolo Zerocalcare). Perché è la storia della sua famiglia, di sua nonna e di sua mamma, e di un segreto che si dispiega tra le pagine del fumetto, che avvolge ben tre generazioni fino a giungere ai giorni nostri. Un racconto a metà tra realtà e invenzione, che non risparmia l’infanzia di Zerocalcare e il momento in cui ci si rende conto, anche a distanza di tempo, che ormai questa è volata via.
Infatti Michele Rech ha ormai trent’anni, ma arriva sempre il momento in cui bisogna fare i conti con il proprio passato. Per questo Dimentica il mio nome può essere la presa di coscienza di ognuno di noi, di tutte le storie che possiamo raccontare a noi stessi e agli altri.
La graphic novel è disponibile in due versioni, riconoscibili dalla differenti copertine, una delle quali è stata realizzata insieme al fumettista e illustratore Gipi, e che sarà stampata in sole quattromila copie. Un pezzo unico dunque, un regalo che Zerocalcare ha scelto di fare non solo alla sua storia intima, ma a tutti coloro che seguono con passione i suoi fumetti.
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