E’ uscito il 30 aprile scorso l’ultimo disco di Iggy & The Stooges, dal titolo Ready To Die.
Si tratta del quinto album in studio della band, il secondo dopo la reunion del 2003.
Ready To Die è un disco dalle sonorità dure, metalliche e squisitamente hard rock, nel quale è perfettamente riconoscibile lo stile del folle Iggy Pop e degli Stooges.
Tuttavia non si può fare a meno di scrivere che era lecito aspettarsi qualcosa di meglio da uno dei più influenti gruppi americani di sempre, considerato tra i precursori del movimento punk (e da alcuni addirittura il vero fondatore).
Senz’altro Ready To Die rappresenta un grosso passo in avanti rispetto a The Weirdness, uscito nel 2007, ma è poca cosa se paragonato a Raw Power, del quale quest’anno ricorre il quarantesimo anniversario.
Nonostante lo scarso successo commerciale (dovuto soprattutto al suono estremamente grezzo e ai volumi molto alti utilizzati per la registrazione), Raw Power è senz’altro una pietra miliare della storia del rock ed è da molti considerato un disco fondamentale per lo sviluppo del movimento punk.
Un anno dopo la pubblicazione del disco, nel 1974, la band si sciolse.
La formazione del 2003 (con Iggy Pop alla voce, i fratelli Asheton alla chitarra e alla batteria e il neo componente Mike Watt al basso) non riuscì a produrre nulla che fosse degno della storia del gruppo.
Nel 2009, poi, gli Stooges hanno dovuto affrontare la perdita di uno dei loro uomini simbolo, il mitico chitarrista Ron Asheton, venuto a mancare all’età di 60 anni.
Con l’ultimo album Iggy Pop & Co. hanno deciso allora di tentare, in estrema ratio, un ulteriore rimpasto storico-stilistico, che ha portato, in maniera un po’ banale, all’ennesima celebrazione di Raw Power. Per l’occasione la band ha deciso il ritorno nella formazione titolare del chitarrista James Williamson e il rispolvero del nome Iggy and The Stooges (quello utilizzato nel 1973, all’epoca della pubblicazione dell’album).
Purtroppo sono ben pochi i pezzi che trascinano realmente l’ascoltatore e l’unica maniera per cercare di apprezzare l’album è cercare di non fare paragoni con il passato. Ready To Die non reggerebbe il confronto.
Rispondi