Crescono i ricavi della musica digitale e come attesta il Digital Music Report, redatto dalla IFPI (International Federation of the Phonographic Industry), per la prima volta raggiungono i ricavi derivanti dalla vendita dei supporti fisici.
Il cambiamento di segno nel mercato musicale in effetti sembra esserci stato. La nascita di nuovi portali dove poter usufruire di musica in streaming tramite abbonamenti a pagamento, come TIDAL del cantante rapper Jay Z o della YouTube Music Key (per non parlare dell’atteso lancio di un servizio simile da parte dell’Apple), evidenziano il livello di espansione dei servizi digitali che poco a poco stanno soppiantando il download puro e semplice.
Sebbene l’IFPI stimi ancora al 20% gli utenti di internet che nel 2014 hanno scaricato musica illegalmente (comunque in diminuzione rispetto all’anno precedente), il trend registrato dal mercato digitale è davvero positivo: nel 2014 si è verificato un aumento del 6.9% rispetto ai dati precedenti per un valore di 6.9 miliardi di dollari, arrivando così a rappresentare il 46% nelle vendite di musica globale.
A fronte di questi dati provenienti dal mondo 2.0 i vecchi supporti fisici non stanno a guardare: nel mercato dei vinili c’è stato un aumento delle vendite pari al 54,7%, rispetto al rivelamento statistico precedente, mentre in paesi quali il Giappone, l’Italia e la Francia i formati fisici rappresentano ancora una grande fetta del mercato (rispettivamente il 78%, il 61% e il 57% degli acquisti totali).
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