Il 26 novembre, a nove mesi dalla scomparsa del “dottor” Enzo Jannacci, è uscito L’artista, molto più di una semplice antologia postuma, ma “un atto d’amore” dal figlio Paolo al padre.
Non è la raccolta che vi aspettate: mancano i successi più orecchiabili, i duetti più noti, i pezzi da cabaret. L’artista è il testamento intimo di un uomo e la testimonianza dell’affetto di un figlio.
Paolo racconta di come si è sviluppato il disco: “Dovevamo scegliere se rifare qualcosa che era stato un po’ dimenticato ma ci piaceva, oppure fare qualcosa di completamente inedito. Ma sarebbe stato troppo difficile per mio padre in quel momento”.
E cosi Jannacci non solo decide di riproporre brani meno conosciuti del suo repertorio come Il tassì, La sera che partì mio padre (forse ricordata meglio per l’interpretazione di Mina) o Un amore da 50 lire, ma anche canzoni che egli amava come Io che amo solo te di Sergio Endrigo, Non finirà mai di Milva, Passaggio a livello di Luigi Tenco.
Ma non è tutto. C’è un inedito, con tanto di featuring e video.
Si tratta di Desolato, un brano scritto con J-Ax, ex degli Articolo 31 e baluardo del rap italiano.
Il pezzo era in cantiere da più un anno a casa Jannacci: c’era il testo di Enzo e la musica di Paolo, ma proprio quest’ultimo, propose al padre una sperimentazione: collaborare con J-Ax (amico di vecchia data di Paolo) per aggiungere un’impronta rap.
Dopo il tragico evento il brano è stato lasciato in un cassetto, e forse ci sarebbe rimasto se Paolo non avesse deciso di inserirlo ne L’artista.
Il video che accompagna Desolato è realizzato in collaborazione con amici ed estimatori di Enzo che fanno il playback della canzone sullo sfondo della sua Milano: dai comici come Claudio Bisio ed Ale&Franz, ai grandissimi come Ligabue e Jovanotti, ad una schiera di rapper più o meno veterani come Caparezza, Jake La Furia, Fedez, Marracash, Emis Killa ed ancora altri.
In Desolato, J-Ax e Jannacci “si palleggiano” il pezzo come nella migliore tradizione rap, in un botta e risposta in cui emerge il meglio di entrambi. Il cantautore milanese dimostra che anche nel suo ultimo, non facile periodo conservava il consueto mordente. J-Ax fa apprezzare la sua capacità di arricchire il brano sintonizzandosi a pieno con lo spirito di Jannacci (dando, inoltre, anche una lezione di stile alle nuove leve del rap).
Il risultato è un pezzo acre, come tutti quelli che riguardano la nostra attualità, ma in cui si riconosce un barlume di speranza, il sorriso che Jannacci declinava in tante accezioni, che, anche quando era amaro, lo accompagnava sempre: “Desolato se la vita a me piace ancora tanto”.
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