Il legame di Tina Modotti con il Messico era indissolubile; è proprio a Città del Messico che la fotografa si è spenta nel 1942 ed è qui che aveva coronato il suo sogno d’amore con il fotografo Edward Weston. I due quando arrivarono in Messico entrarono ben presto in contatto con il partito comunista messicano e per questo i loro nomi compaiono spesso accanto a quelli di Diego Rivera e Frida Kahlo.
Ma Tina era italiana, lo era la sua attenzione al dettaglio così come il calore delle sue fotografie. Quindi è proprio la città che le ha dato i natali ovvero Udine ad ospitare una interessante mostra dedicata all’affascinante fotografa.
Tina Modotti. La Nuova Rosa. Arte, Storia, Nuova Umanità è una mostra di carattere fotografico, documentario e audiovisivo che mette in luce proprio l’impegno sociale e politico della Modotti. Per la prima volta vengono esposte fotografie che si riferiscono al movimento delle Scuole libere di agricoltura di Emiliano Zapata e della Lega delle comunità agrarie fondate in Messico nel 1927. Le fotografie recuperate da Savitri Sawhney, ritraggono gli incontri e le attività delle scuole nei diversi villaggi.
Dal punto di vista propriamente fotografico e quindi stilistico gli scatti segnano un passaggio importante nell’arte di Tina Modotti dal rigore formale a quello politico-sociale che durerà fino agli ultimi anni della sua vita. Altri scatti, invece, arricchiscono i materiali inediti della fotografa e provengono dai lasciti della sorella di Tina, Jolanda Modottti.
La mostra, articolata in diverse e interessanti sezioni, resterà aperta fino al prossimo 28 febbraio negli spazi di Casa Cavazzini, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea.
Foto: Comitato Tina Modotti di Udine
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