Lorenzo ha impennato su tre decenni, non perdendo mai la sua essenza, la sua implacabile energia. A volte santone, a volte eroe romantico, rimane sempre “ragazzo fortunato”, sempre fedele a se stesso nonostante ne abbia sperimentate tante.
Il suo ultimo lavoro, Lorenzo 2015 CC, è un perfetto compendio delle storie e della personalità di Jovanotti: energetico, coloratissimo, ma soprattutto entusiasta della musica in tutte le sue espressioni.
Funk, rap, suoni etnici, dance, sono tutti miscelati insieme riuscendo ad avere senso, nella loro varietà. Ed è proprio Jovanotti a darglielo, perchè ogni brano è manifesto di una delle sfaccettature di se stesso che Lorenzo ha declinato negli anni.
Si passa con disnvoltura dalla cassa in quattro di Sabato, il primo singolo estratto, alle atmosfere gitane di Caravan Story passando per le ispirazioni anni ’70 di E’ la scienza, bellezza!
In L’Astronauta si potrebbe perfino azzardare un riferimento a Franco Battiato, mentre Ragazza Magica e Gli Immortali paiono ripescate direttamente da Capo Horn, indimenticabile disco del 1999. L’opera è ambiziosa, parliamo di trenta brani per due cd, in cui si sono alternati disparati musicisti, da Daru Jones, il batterista di Jack White a Omara “Bombino” Octar, il noto chitarrista nigeriano che ha dato il suo contributo a Si alza il vento.
Tra i tanti artisti che hanno collaborato, è interessante segnalare Vasco Brondi aka Le Luci della Centrale Elettrica, che ha prestato due mani alla stesura del testo di L’estate addosso.
In questo rocambolesco susseguirsi di stili, atmosfere e intenzioni, il filo conduttore sono le ritmiche martellanti che non mollano nemmeno per un recondo, il richiamo tribale di Lorenzo, l’unico vero sciamano contemporaneo.
Parafrasando Spiderman, diremmo che la frase “da grandi successi derivano grandi responsabilità” calza a pennello per Jova, che è spesso al centro di polemiche per il suo passato da dj, che per alcuni non ha ancora espiato a dovere, e per la sua recente produzione, troppo naif, in equilibrio precario sul burrone del banale, o peggio del ridicolo.
Eppure sono proprio la passione genuina, la necessità di comunicare sopra ogni cosa e a qualunque costo, ad essere le carte vincenti di questo generoso e infaticabile artista, per cui fortunatamente i detrattori sono sempre in minoranza, rispetto ai fan.
Pochi personaggi avrebbero potuto fare un disco cosi ricco di suggestioni senza farlo risultare artefatto, o complesso.
Sopra le righe, ma mai fuori contesto. Ecco il segreto di Lorenzo.
Che poi è anche il segreto di Lorenzo 2015 CC.
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