Fare parodia è un’arte. Lo sa bene “Weird Al” Yankovic, che su questa abilità ci ha costruito una lunga carriera.
E’ da oltre trent’anni che “Al lo strano”confeziona spassose rivisitazioni delle canzoni più celebri, diventando ormai cosi amato dal pubblico che perfino le star più schizzinose accolgono con un sorriso i suoi rimaneggiamenti.
Il suo ventiduesimo (!) disco si chiama Mandatory Fun, ossia “Divertimento obbligatorio”, e ha in copertina un “marziale” Weird Al che tenta una minacciosa espressione da “dittatore della risata”.
Probabilmente l’imperativo ha funzionato, visto che Mandatory Fun è riuscito ad arrivare al numero 1 della classifica Billboard Hot 200 degli album. Risultato da record, visto che non solo è la prima volta che un comedy album debutta nella chart, ma addirittura ne conquista la pole position.
Se amate il pop e il suo patinato universo, noterete che nessuno scampa alla satira di Weird Al. In Mandatory Fun tutti i successi degli ultimi anni vengono parodiati nei modi più esilaranti.
I divertissement di Al traggono ispirazioni più svariate. Il più delle volte l’idea nasce dall’assonanza che una parola ha col titolo di una canzone, altre invece crea delle vere e proprie storie sulla melodia originale, non disdegnando le prese in giro all’autore del brano stesso.
Avreste mai pensato che Happy, la smash hit di Pharrel Williams diventasse Tacky (“pacchiano”)? Nel videoclip una serie di kitschissimi personaggi (Al compreso) esibiscono i loro outfit fluorescenti “senza vergogna”, come recita la canzone, muovendosi scimmiottando Pharrell.
In Foil, Weird Al dispensa consigli da perfetta massaia su come conservare i propri avanzi sulle note di Royals di Lorde, che diventa un’ode alla pellicola d’alluminio, talmente resistente da poter fungere anche da elmetto in caso di evasione aliena.
Word Crimes (“crimini di parole”) è un gioco di parole creato con l’assonanza con War Crimes, “crimini di guerra”. Gli alfieri della grammatica apprezzeranno particolarmente l’intento di Al, che sulle note di Blurred Lines se la prende con chi “ammazza la lingua scritta”: “Non dovresti mai scrivere le parole usando le lettere, a meno che tu non abbia 7 anni o il tuo nome sia Prince”.
Alla fantasia di Weird Al non sfuggono nemmeno Radioactive degli Imagine Dragons (Inactive) e Fancy di Iggy Azalea (Handy).
Ma anche se le parodie demenziali vi fanno storcere il naso, dovrete per forza apprezzare il travolgente medley che Weird Al fa dei successi 2013/2014 a ritmo di polka in NOW that’s what i call Polka!. Una fisarmonica incalzante passa con disinvoltura da Scream&Shout di Britney Spears alla Wrecking Ball di Miley Cyrus, passando per Gangnam Style e Somebody That I Used To Know di Gotye, non lasciando salvi nemmeno i Daft Punk con Get Lucky. Il signor Yankovic si dimostra un virtuoso dello strumento, nonostante faccia di tutto per non prendersi troppo sul serio.
Non è difficile obbedire all’imperativo comico di “Weird Al” Yankovic, soprattutto se, oltre ad ascoltare il disco, si guardano i videoclip dei singoli brani, che ne rafforzano la vena comica e tagliente, strappando una risata anche ai più “ingessati”.
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