Martedì 22 ottobre è uscito Moon Landing, quarto album del cantautore britannico James Blunt.
A soli 3 anni da Some Kind of Trouble, lavoro che non era riuscito a convincere la critica, l’artista ci propone 12 nuove tracce prodotte e mixate da Tom Rothrock, già al fianco del cantautore nei primi due fortunati album e produttore di artisti della portata di Moby e dei Foo Fighters.
Moon Landing è stato anticipato dal singolo Bonfire Heart, brano dal sapore country, che ha visto la collaborazione di Ryan Tedder, frontman degli OneRepublic. Molti potrebbero parlare di un ritorno al passato e il brano Face The Sun, per la sua somiglianza con Goodbye My Lover, potrebbe confermarlo. Ma basta guardare oltre per capire che più di un ritorno al passato, bisognerebbe parlare di maggiore consapevolezza, di piena maturazione per un artista che, appena un anno fa, aveva dichiarato di voler abbandonare la musica per trovare se stesso.
James è capace di regalarci sensazioni uniche con il semplice suono della sua voce e pochi strumenti, come accade in Blue On Blue, punto cardine del disco, che tocca molteplici argomenti esistenziali. James è capace di toccare temi delicati e difficili quali lo stress che comporta l’essere famosi come in Miss America, brano dedicato alla celebre Whitney Houston. James ancora, è capace di mettere su un dialogo sinfonico come in Heart to Heart, in cui la forza della passione sembra essere direttamente proporzionale alla forza delle tastiere.
Insomma pochi e semplici elementi che funzionano sempre e comunque, ma che, soprattutto, fanno di James Blunt, un artista unico e inimitabile. Il Moon Landing 2014 World Tour, che inizierà a febbraio, prevede anche una data italiana: il 18 marzo, infatti, l’artista inglese si esibirà al Mediolanum Forum di Milano. Per altre info e date, consultate il sito web ufficiale dell’artista.
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