Non è la prima volta che Caparezza tesse un filo conduttore per i suoi album, ridando luce al concept, una formula che pochi sulla piazza attuale possono vantarsi di poter “reggere”.
Questa volta Michele Salvemini ci apre le porte di Museica, la sua mostra d’arte “permanente” (come lui stesso afferma, scherzando sulla sua capigliatura) di 19 tracce, ognuna ispirata ad un dipinto.
L’album si rivela da subito un riuscitissimo “esercizio di stile”, in cui Capa, con l’acume che lo contraddistingue, mette le sue rime al servizio di tutto l’immaginario artistico possibile ed immaginabile. In questo modo, il Dadaismo, con la sua assenza di regole ed estemporaneità, diventa un inno all’espressione di se stessi, mentre l’episodio delle false teste di Modigliani ritrovate anni fa a Livorno diventano il pretesto per ironizzare su chi non riesce a vedere al di là del proprio naso.
Nel museo di Caparezza, oltre che ai dipinti e ai personaggi celebri della pittura, trovano spazio anche forme artistiche alternative, come quella degli anime giapponesi (che il rapper omaggia rivisitando la sigla di Ge ge ge No Kitaro) oppure quella delle copertine dei dischi, veri e propri pezzi d’arte per i collezionisti. In Cover, il primo singolo estratto, si compie letteralmente un viaggio autobiografico scandito dagli album che hanno segnato il suo percorso artistico.
Questo brano, insieme a China Town, è tra i più personali che Caparezza abbia mai scritto, e perciò lasciano apprezzare un lato che il rapper aveva sempre cercato di celare proponendo pezzi “sociali”.
Come Caparezza ricorda con orgoglio in più di un’intervista, questo disco è stato missato da Chris Lord-Alge, un ingegnere del suono che ha collaborato con artisti internazionali e che ha saputo creare la perfetta atmosfera per ogni brano di Museica, spaziando dall’hard rock (Argenti Vive) alla dance (Canzone a metà) fino al violino folk di Non me lo posso permettere, altro singolo estratto.
Sarà interessante stare a guardare come Capa -che tratta i suoi concerti come veri e propri spettacoli d’intrattenimento- declinerà i temi di Museica nei suoi show. Una previsione entusiastica non è azzardata, visto che Capa è da sempre un vero maestro nell’arte delle performace live.
La tracklist di Museica:
1. Canzone all’entrata,
2. Avrai ragione tu (ritratto),
3. Mica van Gogh,
4. Non me lo posso permettere,
5. Figli d’arte,
6. Comunque Dada,
7. Giotto beat,
8. Cover,
9. China Town,
10. Canzone a metà,
11. Teste di Modì,
12. Argenti vive,
13. Compro horror,
14. Kitaro,
15. Troppo politico,
16. Sfogati,
17. Fai da tela (feat. Diego Perrone),
18.E’ tardi (feat. Michael Franti),
19. Canzone all’uscita.
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