Che il concerto previsto a Taranto il primo maggio sia stato ideato in aperta polemica con quello, ben più tradizionale, di Piazza San Giovanni è un dato di fatto; lo stesso promotore dell’evento, l’attore Michele Rondino, lo scorso anno commentò lo spettacolo romano con queste parole: “Del Primo Maggio si parla solo per dire chi conduce, chi suona, le lotte tra i cantanti per esserci. Ma non di cosa potranno parlare i sindacati. Bisognerebbe parlare di chi all’interno del sistema lavoro italiano ha creato problemi e chi non li ha risolti”. Una posizione chiara che, però, ha rischiato di oscurare il risultato portato a casa dagli organizzatori l’anno scorso, facendo passare l’idea che il concerto fosse solo uno sgarbo fatto ai danni dell’evento romano. Naturalmente così non è stato. Il Concertone di Taranto ha saputo trovare fin da subito una sua precisa identità indipendente ed è stato, senza alcun dubbio, una scommessa vinta su tutti i fronti: grazie ad un cast d’eccezione, alle ventimila persone accorse al Parco archeologico delle Mura Greche e ad una seconda edizione riconfermatissima quest’anno.
Il progetto è stato ideato e realizzato dal comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti “per tornare – lo spiega sempre Rondino – ad appropriarsi, a riappropriarsi, del primo maggio, giornata dei lavoratori Il primo maggio festeggiamo il lavoro, il diritto al lavoro, i diritti dei lavoratori”. E sul perché sia stata scelta la città di Taranto come luogo del Concerto è presto detto: “Noi vogliamo farlo da Taranto perché riteniamo sia l’unico posto possibile dove affrontare questi temi, perché qui il lavoro non c’è, il diritto al lavoro nemmeno, e neanche il diritto della cittadinanza”. La Taranto di cui parliamo è quella dell’Ilva, quella del dubbio amletico “salute o lavoro?” che è la sintesi perfetta della crisi d’identità del nostro Paese.
Se ci poteva ritenere soddisfatti già per il cast messo in piedi l’anno scorso, l’edizione 2014 sembra ancor più promettente. Gradito ritorno quello di Fiorella Mannoia e dei Sud Sound System, già presenti l’anno scorso, ai quali si andreanno ad aggiungere anche Caparezza, gli Afterhours, Diodato, Filippo Graziani, i 99 posse, Paola Turci, REZOPHONIC, Nobraino, Vinicio Capossela e la Banda della Posta (presenti l’anno scorso al concerto romano), i Tre Allegri Ragazzi Morti, Ilaria Graziano & Francesco Forni, Grazia Negro, Insintesi, Mama Marjas e Don Ciccio, MEry Fiore, MUNICIPALE BALCANICA, non giovanni, Rubbish Factory, SLT, Stip’ Ca Groove, Sud Foundation Krù.
La presentazione sarà affidata al cantautore Luca Barbarossa, alla reporter tarantina Valentina Petrini e all’attore Andrea Rivera, conosciuto soprattutto per i suoi interventi nel programma di Rai2 Parla con me (lo stesso in cui figurava come comico Dario Vergassola, scelto come presentatore del concerto di Piazza San Giovanni). Ad aprire le danze, intorno alle ore 14.30, sarà Caparezza; l’artista aveva già dimostrato la sua personale vicinanza ai problemi della città e della regione, parlandone apertamente nel brano Vieni a ballare in Puglia.
Ad oggi non è ancora chiaro se sarà garantita una diretta televisiva dell’evento, ma lo si potrà seguire integralmente in streaming, a questo indirizzo.
Il concerto verrà anticipato da un dibattito, dal titolo “Ambiente e lavoro… Futuro? Ma quale Futuro?”, a cui prenderanno parte il sindaco di Messina Renato Accorinti, il segretario nazionale della Fiom Maurizio Landini, Giuseppe di Marzo dell’associazione Libera e alcune importanti associazioni, tra cui le note Terra dei Fuochi, No Smog Trieste, No Tav.
Lo spettacolo sarà naturalmente gratuito ma per tutta l’area del Parco archeologico verranno distribuiti alcuni salvadanai per una raccolta fondi destinata all’acquisto di un emogasmetro, per il reparto oncologico dell’ospedale Moscati di Taranto.
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