Impara l’arte e mettila da parte.
Forse vale per molti ma non Pharrell Williams, che ha deciso di interessarsi al mondo dell’arte contemporanea con una mostra inaugurata lo scorso 27 maggio.
Si intitola G I R L, proprio come il suo ultimo lavoro discografico, ed è allestita al numero 60 della Rue de Turenne, in quel di Parigi, all’interno del nuovo spazio Salle de Bal all’Emmanuel Perrotin, e sarà visitabile fino al prossimo 25 giugno.
La mostra è interamente dedicata all’immagine della donna nell’arte contemporanea e ha l’intento di celebrare la figura femminile tramite l’esposizione di quarantanove opere d’arte, di cui dodici sono state realizzate appositamente per l’evento. Trentasette gli artisti coinvolti e impegnati nel progetto e di questi diciotto sono donne.
”Lo scopo di queste opere è di mostrare le molteplici sfaccettature di quello che proviamo per le donne” ha dichiarato Pharrell Williams alla presentazione del progetto.
C’è un autoritratto di Cindy Sherman, opere di Sophie Calle e una sala completamente dedicata ai lavori del collettivo americano Guerilla Girls, fondato da artiste femministe radicali nel 1985. Non manca Marina Abramovic con foto e video della performance Rest Energy realizzata insieme ad Ulay nel 1980, e una foto di Yoko Ono scattata nel ’64 durante la performance Cut.
Una delle opere realizzate ad hoc per l’occasione vede due protagonisti d’eccezione, ovvero Pharrell Williams e la sua compagna Hellen, in una foto scattata il giorno del loro matrimonio e incorniciata dai fiori colorati di Takashi Murakami. Pharrell è entusiasta del lavoro realizzato dall’artista giapponese, che ha personalmente incontrato e conosciuto nel suo studio sito a Tokyo.
L’arte diventa per Pharrell anche un messaggio di pace. All’inaugurazione della mostra, infatti, l’artista si è espresso circa l’arresto dei sei ragazzi di Teheran, arrestati per aver girato e pubblicato un video sulle note della nota canzone Happy. Anche se ad oggi i ragazzi sono stati rilasciati, Pharrell ha commentato:
”Rispetto le opinioni e le religioni diverse […] ma penso che ognuno debba poter esprimere la propria felicità e celebrare il dono del presente […]. Non conosco le leggi di quel Paese, ma nel mio cuore ho pensato che stavano solo ballando e che tutti dovrebbero poter esprimere la loro felicità”.
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