E’ uscito il 12 marzo scorso in tutto il mondo il ventisettesimo album in studio di David Bowie, dal titolo The Next Day. Si tratta del primo disco di inediti del “Duca Bianco” da dieci anni a questa parte.
L’annuncio dell’uscita dell’album è stato pubblicato il giorno del sessantaseiesimo compleanno di Bowie (l’8 gennaio di quest’anno) sul suo sito ufficiale, sulla cui home page, per l’occasione, è stato postato in anteprima il video del primo singolo estratto Where Are We Now?.
Dietro l’ultimo lavoro di Bowie, c’è ancora una volta la mano del produttore Tony Visconti, insieme al quale il Duca Bianco ha realizzato alcuni dei suoi più grandi trionfi, come Heroes, Young Americans e Scary Monsters.
A proposito dell’album, Visconti ha dichiarato: “Ho passato gli ultimi due anni ad ascoltarlo in cuffia mentre camminavo per le strade di New York. E non mi sono mai stancato. Se qualcuno si aspetta il classico Bowie, lo troverà, e anche chi cercherà un Bowie più innovativo non resterà deluso”.
Da anni ormai circolavano numerose voci sul suo cagionevole stato di salute e Bowie sembrava ormai essersi “adagiato” sul suo passato, con la pubblicazione di una lunga serie di raccolte celebrative.
“Non abbiamo mai parlato di musica fino a due anni fa – ha raccontato Visconti in un intervista a Rolling Stone – quando mi ha chiamato e mi ha detto: “Che ne diresti di fare qualche demo?”. Sono rimasto senza parole, non me l’aspettavo proprio”.
The Next Day è un disco che non delude le aspettative: se qualcuno pensava che l’estro di David Bowie si fosse esaurito, dovrà ricredersi. Dopo due anni di lavoro in gran segreto, il Duca Bianco ha consegnato alla storia della musica un vero capolavoro.
Nel disco si alternano pezzi rock potenti e ballate struggenti, sonorità funky e atmosfere cupe e malinconiche. The Next Day è un viaggio tra il vecchio e il nuovo David Bowie: un grandioso mix di esperienza e innovazione.
In questo la scelta di Where Are We Now? come primo singolo estratto è tutta un programma. Nell’album non vi è nessuna canzone che sia così intimista: nei brani in cui il cantante parla di sé, infatti, si esprime sempre in terza persona. Vi sono poi testi che fanno riferimento a temi politici e sociali.
Where Are We Now? è il racconto di un uomo che si guarda indietro e ripensa ad un’epoca ormai passata, quando Berlino era ancora divisa ed egli era molto più giovane. Così, nel confronto col passato, scopre di avere più domande di allora e si chiede: “Dove siamo adesso?”.
Nel video compare soltanto il volto di Bowie, al cui fianco vi è quello di una donna sconosciuta: entrambi sono attaccati ai corpi di due marionette cucite assieme. Sullo sfondo scorrono le immagini di Berlino, la stessa città che ispirò la trilogia Low, Heroes, Lodger.
In pochi minuti la musica ci riporta nella Berlino di fine anni ’70, romantica ed estrema, ma è solo un vecchio ricordo, una parentesi melanconica.
La stessa copertina di The Next Day – un quadrato bianco con al centro il titolo dell’album che copre il celeberrimo front di Heroes – sembra un collegamento diretto al singolo Where Are We Now?. Deve essere stato difficile per chiunque non pensare che si trattasse di una burla: persino Visconti ha ammesso di averla scambiata per un falso. E invece era soltanto l’ennesima, assurda trovata di un artista eccentrico, ma geniale.
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