Voci di corridoio su un possibile sequel del cult cinematografico del 1996 Trainspotting hanno tenuto i fan della pellicola con il fiato sospeso per anni, senza che venisse fornita loro né una conferma né una smentita definitiva da parte del regista Danny Boyle o dal cast circa la volontà di ritornare a lavorare sulla storia. Almeno fino a quest’anno: è stata infatti la Sony Pictures UK, lo scorso 16 maggio, ad annunciare con un breve teaser l’inizio delle riprese del nuovo film e il ritorno dell’intero cast originale.
Il trailer, composto interamente da immagini tratte dalla prima pellicola e accompagnato dalle note del brano Lust for Life di Iggy Pop, ha rivelato anche che il film approderà nelle sale inglesi il 27 gennaio 2017 e che sarà girato nuovamente da Boyle.
Il capolavoro del ’96 fu la trasposizione al cinema del romanzo omonimo che lo scrittore Irvine Welsh aveva pubblicato tre anni prima; quel che almeno per il momento non è chiaro è se anche il sequel in lavorazione – il cui titolo pare essere l’essenziale T2 – sarà basato sul corrispettivo letterario, dal titolo Porno, che lo stesso Welsh fece uscire nel 2002. Che sia originale o meno, una rassicurazione sulla qualità del copione arriva da Ewan McGregor, interprete del protagonista Mark Renton, il quale in un’intervista rilasciata ad Entertainment Weekly ha speso parole d’elogio per la sceneggiatura, definendola senza mezzi termini “straordinaria”.
La storia, narrata e messa in scena con una crudezza spietata, è quella di un gruppo di amici – Mark, Francis Begbie, Spud, Sick Boy, Tommy, Swanney – legati a doppio filo dalla comune dipendenza dall’eroina, che scatenerà una serie infinita di sfortunati eventi, avventurosi quando non addirittura tragici e fatali. E’ la voce fuori campo di Mark a scandire il tempo della pellicola, a raccontare la lenta ed inesorabile caduta all’inferno di ognuno dei personaggi, fatta di atroci umiliazioni, lotte più o meno credibili per la disintossicazione, fallimenti. Solo nel finale, aperto quanto basta, il giovane Mark riuscirà a spezzare del tutto i legami con il proprio passato, per avviarsi verso quella vita “normale” sempre disprezzata e rifiutata.
Snobbato quasi del tutto ai Premi Oscar del ’97, che riservarono a Trainspotting la sola nomination a John Hodge per la Migliore sceneggiatura non originale – premio poi andato a Billy Bob Thornton per Lama tagliente -, il film ha poi potuto portare a casa il Premio Bafta nella stessa categoria e, soprattutto, nel 1999 è stato inserito dal British Film Institute al decimo posto nella lista dei migliori cento film britannici del XX secolo.
Rispondi